Crescita immateriale e comportamenti empatici per fronteggiare le catastrofi incombenti.

Homo homini lupus? Questa credenza, assai diffusa oggi forse ancor più del passato, può aver trovato sostegno nell’idea religiosa di peccato: siamo peccatori e pertanto non ci possiamo fidare neanche di noi stessi, figurarsi poi degli altri. La dimostrazione più convincente sulla malvagità dell’uomo sta negli orrori delle guerre, tornate di moda anche vicino a noi. Tuttavia recenti acquisizioni scientifiche, come la scoperta dei neuroni specchio o le ricerche sulla non violenza dei nostri progenitori nomadi, hanno messo in discussione questa antropologia negativa. Lungi dall’essere innati, gli atteggiamenti violenti sono acquisiti dai bambini assorbendo dal comportamento degli adulti. Gli anziani ricorderanno ad es. quanto era apprezzata la sculacciata nell’educazione dei giovani, fino a qualche decennio addietro. La pubblicità poi è violenza psicologica ed è superfluo notare quanto oggi sia invasiva, penetrante, convincente – anche a livello politico. Ma ancora l’esaltazione della guerra, dai poemi omerici in poi, pervade alla radice la nostra cultura, guerra come scuola di coraggio, forza, merito. Oggi, con le armi di distruzione di massa (con sole 50 delle 2000 esistenti si può estinguere ogni forma di vita sulla terra) e le tecniche distruttive sempre più efficaci, la guerra è diventata assurda follia.

Autoritarismo.  Tanto più folle se si pensa che quasi sempre la guerra è voluta da dittatori o autocrati ambiziosi, ben poco sensibili alle sofferenze dei sottoposti. La gente comune non vuol vedere i propri figli tornare in una bara e rifugge dalla guerra. Purtroppo i regimi autoritari vanno estendendosi a larghe maggioranze della popolazione mondiale, anche grazie alla forza di convinzione della pubblicità e delle fake news. Così si restringe la democrazia, la quale può essere costruita solo con molta intelligente dedizione e fatica. Comprendere ciò e affrettarsi a porre in atto misure compensative dovrebbe essere compito primario di chi vuole promuovere la crescita umana. Ma questa è quasi sempre ignorata nei discorsi della politica, predomina la crescita economica, la difesa dai nemici cattivi e molti altri temi distraenti.

Armi di distrazione di massa  sono forse ancor più pericolose delle armi distruttive. Lo sport, inteso non certo come esercizio personale ma come spettacolo e tifo irrazionale, ne è un classico esempio. Ma mille altre forme di intrattenimento, che riempiono i media moderni, spingono a distorcere l’attenzione dalle cose che contano. Tra queste forse la più importante è la crisi climatica. Gli esperti del settore parlano addirittura di un vicino rischio di estinzione dell’umanità anche se non viene provocata da una guerra nucleare, o se sopravvive ad essa. In ogni caso a causa del clima sono sicure fame e grandi sofferenze per miliardi di persone nel mondo, specie tra le masse povere – forse impoverite per garantirci un benessere superfluo, quando non dannoso. Ma questo è un discorso non gradito alla pancia degli elettori, non porta voti: meglio non parlarne e tener buoni gli interessi che contano. Siamo su un Titanic che sta affondando, ma i nostri politici fanno come gli orchestrali che preferivano ignorare, continuando a suonare la stessa musica.

Bisogni immateriali.  Per cambiar musica sembra opportuno partire dai bisogni: l’attuale modello di sviluppo prevede, in estrema sintesi, la creazione, specie con la pubblicità, di bisogni materiali superflui, il consumismo per soddisfarli, inquinamenti conseguenti. Ma i bisogni più propriamente umani sono quelli prevalentemente immateriali: relazioni, socialità, arte, conoscenze, religione… Oltre a non inquinare, contenendo l’effetto serra, sono o dovrebbero essere sostanzialmente gratuiti (v. qui) e fanno crescere l’umanità delle persone. Certo si tratta di una strategia anche a lungo termine, non priva di dubbi, ma crediamo imprescindibile per una reale alternativa all’attuale modello consumistico: la svolta dovrebbe essere prevalentemente immateriale e concretizzarsi nella crescita umana.

In definitiva,  quando la casa brucia bisogna spegnere il fuoco senza distrazioni o sterili discussioni. Per tutti oggi vi è l’impegno morale di allontanare le catastrofi incombenti adottando ogni possibile mezzo personale e collettivo. Ecco alcune tra le nostre proposte: riscoperta dell’empatia – la più naturale delle tendenze umane – e della fiducia negli altri, a cominciare da quella, indispensabile, dei bambini verso genitori e maestri, per arrivare a quella verso stranieri e immigrati; la totale avversione alla guerra e alle molteplici forme anche nascoste di violenza; guardarsi dall’autoritarismo; preferire la costruzione alla distruzione, la sobrietà al consumismo, la cooperazione alla competizione, la solidarietà all’egoismo, la spiritualità al materialismo; progettare uno sviluppo umano invece di tante sparate demagogiche (ponte sullo stretto). Non si tratta certo di proposte tassative, ma soltanto di ipotesi da discutere. È con questi intenti che proponiamo il sito crescitaumana.it  al quale invitiamo tutti a collaborare con senso critico, senza lasciarsi frenare da ideologie o credenze. Per ora contiene brevi articoli o schede didattiche su vari argomenti, ma si vorrebbe allargare anche ad altri strumenti mediatici per dare un contributo significativo alla cultura e alla politica. Sappiamo di essere persone limitate e di modesta cultura, sappiamo che la nostra iniziativa è una goccia nel mare. Ma sentiamo il bisogno di provarci e il tentativo fa bene anche a noi, ci aiuta a pensare e a capirci.

AUTORE

Crescita Umana

DATA

17 Agosto 2024

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