Inversione mediatica delle colpe.

La demagogia populistica ha trovato nella colpevolizzazione dei migranti un tema tra i più efficaci per ottenere il consenso di molti elettori sprovveduti. Ci tolgono il lavoro, ci invadono, inquinano la purezza delle nostre tradizioni e culture: queste le principali preoccupazioni agitate contro i migranti. Muri e fili spinati ai confini, guardie costiere sui mari, fino a rimpatri plateali o deportazioni, sono alcune delle misure adottate, spesso connotate da atteggiamenti violenti e disumani. Ma efficaci ai fini elettorali. In realtà le migrazioni, oltre ad essere una costante nella storia e preistoria dell’umanità, sono quasi sempre fonte di progresso. La storia degli Stati Uniti – formati in gran parte da immigrati – ne sono una evidente testimonianza.

La reciproca fecondazione tra diverse culture può essere una spiegazione di questi vantaggi. È però necessaria anche una stabilità, connessa in prevalenza alla coltivazione della terra per garantire, specie ai poveri, una certa indipendenza alimentare. La proposta trumpiana di deportare l’intera popolazione di Gaza è da questo punto di vista astratta ed inattuabile; in ogni caso l’allontanamento dalla loro terra comporterebbe altri sacrifici per una popolazione già così provata. Ma quello che più spaventa della nuova amministrazione americana è di aver ignorato volutamente il surriscaldamento globale che sta crescendo a ritmi sempre più allarmanti e imprevisti. Favorire le fonti fossili e nuove trivellazioni è, da questo punto di vista, veramente criminale.

Colpe dei ricchi pagate dai poveri. Non si è considerato che le migrazioni, sfruttate dai ricchi e dalle destre per vincere le elezioni, sono oggi dovute in misura crescente al surriscaldamento globale, che provoca inaridimenti di terre fertili, innalzamento dei mari a causa della fusione dei ghiacci, inondazioni ed altri eventi estremi: fenomeni che pesano in gran parte su gente povera, costretta a lasciare il proprio territorio per cercare altrove una fonte di sopravvivenza. Ed è ben noto che responsabile del surriscaldamento è anzitutto il consumismo, specie energetico, dei paesi ricchi. Ignorare queste aberrazioni e continuare con le fonti fossili vuol dire spingere il mondo verso una distruzione irreversibile – se, come alcuni ritengono, non vi siamo già arrivati. Ma i miliardari hanno in mente altre preoccupazioni: incrementare il pil e i loro affari, colonizzare luna e Marte, o altre stravaganze. Se la terra va in surriscaldamento loro possono accendere il condizionatore o trasferirsi altrove.

Potere mediatico. Quello che più stupisce nelle recenti vicende elettorali è che i miliardari americani e le altre destre hanno vinto le elezioni con molti voti dei poveri. Merita riflettere sulla capacità di convinzione e di distorsione della realtà raggiunta dai media, grazie anche ai progressi delle scienze psicologiche. I ricchi hanno raggiunto un potere mediatico in grado di convincere i poveri che coloro che li hanno impoveriti siano benefattori dell’umanità e meritino il loro voto!

AUTORE

Crescita Umana

CATEGORIA

DATA

15 Gennaio 2025

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